Gamberetti
Gamberetti d’acqua salmastra..
..delle Hawaii e zone limitrofi
Informazione sulle specie
Questo gruppo di specie vive in ambienti sottorranei e in bacini di acqua salmastra composti da un mix di acqua dolce e acqua salata, proveniente da collegamenti sotterranei con il mare.
Tutte le specie, eccetto A. lauensis, C. pholidota, e M. lohena, sono endemiche delle Hawaii. La Ōpae ula raggiunge la lunghezza di 1.5 cm ed è una specie erbivora che pascola sulle patine algali, di batteri e diatomee che crescono sulle rocce e altri substrati duri. Sono anche in grado di filtrare il cibo attraverso e sulla superficie dell’acqua. Le altre specie sono molto più grandi (raggiungono i 5 centimetri o 2 pollici di lunghezza) ed alcune sono predatrici. M. lohena si ciba dei suoi simili e soprattuto delle ‘ōpae ‘ula. C. pholidota si ciba di crestacei e policheti, mentre P. hawaiana è stata vista cibarsi di gamberi.
Sono tutte di colore rosso e hanno poche appendici. Le Ōpae ‘ula trasportano circa 12 uova fecondate sotto la pancia, per un periodo di incubazione di circa 38 giorni. Si riproducono una o due volte l’anno ed hanno un’aspettativa di vita, in cattività, di circa 20 anni. Per quanto riguarda le altre specie, abbiamo meno informazioni, ma sono relativamente longeve per la loro classe.
La A. lauensis e la M. lohena vivono anche sei anni. La C. pholidota è cieca. La A. lauensis, la ‘ōpae ‘ula e la M. lohena vivono in acque con concentrazioni saline da 2 a 36 ppt. Le specie più rare sono state trovate in bacini con un’altissima concentrazione di sali, di solito, sopra 15 ppt. Tutte vivono in acque con temperature superiori ai 20 C°. Inoltre l’ Ōpae ‘ula mostra una gran quantità di variabili intraspecifiche, quantificate da luogo a luogo, che suggeriscono che la preservazione della diversità genetica potrebbe essere un problema.
Analisi genetiche, non pubblicate, indicano che le H. palahemo e le ‘ōpae ‘ula potrebbero non essere due specie diverse, ma far parte di un solo gruppo criptico geneticamente vario.
Sopra Halocaridina rubra.
Le specie classificate nel 2005
-
-
-
- Antecaridina lauensis
- Calliasmata pholidota
- Halocaridina rubra (altro nome ‘Ōpae ‘ula)
- Halocaridina palahemo
- Metabetaeus lohena
- Procaris hawaiana
- Palaemonella burnsi
- Vetericaris chaceoru
-
-
Fasi di sviluppo
Le uova hanno un diametro di circa 1 millimetro e per schiudere le larve che nuotano liberamente sono necessari un periodo di cova di circa 38 giorni. Inizialmente sono sostenute da una ricca scorta di tuorlo. L’immagine qui sotto mostra due viste del primo stadio zoea. In questa fase sono lunghi circa 2,6 mm o tra 1/16″ e 1/8″. Ogni 4-5 giorni muta e passa allo stadio larvale successivo con sviluppo continuo delle appendici.
Dopo circa 17 giorni, le larve entrano nella “fase megalopale” dove continuano lo sviluppo e l’allungamento delle appendici. La dimensione rimane quasi la stessa. Questa fase dura circa 10-11 giorni in cui continua a essere sostenuta dal tuorlo e non è stato notato alcun comportamento alimentare. Nel corso delle prossime due settimane circa, si trasforma in una “fase giovanile” in cui assume sempre più l’aspetto di un adulto in miniatura. Inizia a nutrirsi e aumenta di lunghezza.
Sopra primo stadio Zoea.
Stadio successivo fase megalopale.
Ciclo completo.
Sopra Metabetaeus lohena.
Sopra Antecaridina lauensis.
Distribuzione
La distribuzione storica include dalle 600 alle 700 pozze salmastre a O’ahu, Maui, Moloka’i, e sull’isola Hawai’i e una quantità sconosciuta di canali sotterranei.
Al momento, queste specie, si trovano in pochi bacini salmastri a Maui e Hawai’i, le ‘ōpae ‘ula si trovano in un bacino salmastro artificiale appositamente creato a Kaho’olawe, e in habitat naturali e artificiali a O’ahu e Moloka’i. Sono state trovate anche nell’oceano, in prossimità di una foce d’acqua dolce.
Soltanto due di queste specie (V. chaceorum e H. palahemo) si possono trovare ognuna in una singola pozza (a Hawai’i). Solo le ‘ōpae ‘ula e le M. Lohena hanno una distribuzione più vasta. Le altre quattro specie si trovano ciascuna in non più di quattro bacini. Sei di queste otto specie si possono trovare sia nella Riserva Naturale di Ahihi-Kina’u (Maui) sia in quella di Manuka (Hawai’i).
Alcune specie si trovano a Wainapanapa, Maui; nel Bacino Riserva di Waikoloa (North Kona Hawai’i), nell’area di Ka Lae vicino a South Point Hawai’i in una proprietà demaniale e nel Parco Nazionale Storico di Kaloko – Honokohau, e nel Parco Nazionale dei Vulcani delle Hawaii. Le ‘opae ‘ula si trovano a Barbers Point, a Flat Island, a Waianae e in un impianto di acquacultura a Kahuku, tutte località di O’hau.
Abbondanza
L’abbondanza dei gamberetti d’acqua salmastra nell’area di Waikolao è stata costante, eccetto che per un incremento delle ‘ōpae ‘ula dal 1996. L’ ‘opae ‘ula è la specie di gamberetto salmastro più diffusa in assoluto, e in un buon habitat, la densità può raggiungere le centinaia di individui per metro quadrato. Di V. chaceorum non se ne sono mai visti più di una manciata. Nelle recenti indagini non sono stati avvistati esemplari di H. palahemo.
Dato che molte di queste specie vivono nelle fessure interstiziali dei fondali, è difficile determinare l’esatto ammontare della popolazione o l’estensione territoriale, né fare una valutazione quantitativa dell’abbondanza. La popolazione generale potrebbe essersi abbassata a causa dell’inserimento di pesci
nei bacini.
Habitat e condizioni ideali
I gamberetti d’acqua salmastra si trovano nelle acque marine sotterranee e nei bacini salmastri situati in quelle aree geologicamente giovani vicino alla costa, composte da depositi lavici. Il deposito lavico, in queste aree, ha delle fessure che collegano le pozze salmastre all’oceano. Quindi questi bacini sono sempre vicino al mare, hanno vari livelli di salinità e sono influenzati dalle maree. La maggior parte di questi hanno una superficie minore di 100 metri quadrati (1000 piedi quadrati) ed una profondità di meno di 1.5 metri (5 piedi).
I gamberetti dei bacini salmastri, si possono trovare a qualsiasi livello della colonna d’acqua e sul substrato, così come negli interstizi dei canali che fanno parte del sistema di collegamenti con l’oceano, che influenza l’acqua dei bacini. Molti bacini sono stati riempiti, o ospitano, specie non originarie del luogo. Un bacino fu accidentalmente creato a Kaho’olawe dall’enorme esplosione di una bomba e successivamente colonizzato dalle ‘ōpae ‘ula attraverso un meccanismo sconosciuto, dato che i bacini più vicini sono a 10 kilometri di distanza (sei miglia). Tra le varie possibilità, quella di esservi state trasportate dagli uccelli, oppure che fosse già presente una colonia sotterranea.
Isole dove vivono i gamberetti Hawaiani autoctoni
Spostamento dei gamberetti a secondo della falda e dei predatori
Strategia di conservazione della fauna selvatica delle Hawaii
Quando fu creato un altro bacino da usare nell’industria dell’acquacultura, fu colonizzato da ‘ōpae ‘ula che risultarono appartenere ad un unico gruppo genetico, questo suggerì che i gamberetti provenissero da una sconosciuta, ma vicina, risorsa sotterranea. Quindi, non è ancora chiaro, quanto siano necessari i bacini salmastri artificiali alla sopravvivenza delle ‘ōpae ‘ula. I bacini possono essere una fonte di ulteriore incremento della produttività dei gamberetti salmastri e della comunità che vi ruota attorno, visto che l’habitat sotterraneo è probabilmente meno produttivo specialmente in assenza di collegamenti tra i bacini.
Minacce
La distruzione ambientale ha ridotto gli habitat disponibili per i gamberetti d’acqua salmastra. Sulle isole Hawai c’è stato un forte sviluppo nella principale area di bacini salmastri tra Kawaihae e Kailua-Kona che ha portato al riempimento di molte pozze. Un sistema di monitoraggio è stato messo a punto a Waikaloa per valutare l’impatto ambientale di tale sviluppo.
Un gran numero di specie di pesci introdotte negli stagni competono con i gamberetti per il cibo, o li predano. I pesci (Tilapia, Koi, gambusie e guppies) introdotti, costituiscono la maggiore minaccia, ed alterano le abitudini ambientali dei gamberetti taitiani . Più del 90% dei bacini salmastri della costa hawaiana di Kona, sono stati “contaminati” da queste specie non indigene. La presenza di questi pesci spinge i gamberetti a ritirarsi nelle fessure del
substrato, quindi il bacino si riempie di alghe ed il risultato è che le scorie si accumulano molto più in fretta, con conseguente deperimento dello stagno. Questo indica che le ‘ōpae ‘ula sono la chiave di volta per il mantenimento di un naturale ecosistema.
L’inquinamento degli stagni causato dai rifiuti e dall’uso che l’uomo fa dell’acqua tendono a distruggere questo naturale ecosistema. I bacini salmastri stessi possono, agire da conduttori di agenti inquinanti e predatori, e impattano sulle aree sotterranee che dovrebbero essere gli habitat primari di queste specie. Anche gli appassionati che catturano le ‘ōpae ‘ula per rivenderle ai commercianti ad uso ornamentale o come cibo vivo, stanno minacciano alcuni bacini.
Interventi di conservazione
In aggiunta ai comuni interventi di conservazione previsti dallo Stato e dall’isola, altri interventi specifici includono:
-
-
- Recintare gli stagni nella Riserva Naturale di ‘Ahihi Kina’u, e possibilmente anche altrove;
- Sensibilizzare le persone riguardo al valore degli stagni, alle minacce a cui sono soggetti e agli interventi di conservazione necessari per preservarli;
- Ripristino dell’habitat attraverso la rimozione delle varie specie di pesci introdotte;
- Prendere in considerazione la creazione di bacini artificiali;
- Mantenere una popolazione sana con un’appropriata regolamentazione della pesca, nonché con un’adeguata formazione dei pescatori;
- Proposta di chiusura e deviazione di un tratto di strada adiacente a 49 stagni nella Riserva Naturale di Manuka.
- Indagini continue sulla popolazione e sulla sua distribuzione negli habitat conosciuti e in quelli possibili;
- Sviluppo di metodi d’indagine quantitativa;
- Approfondire la conoscenza della storia dei gamberetti d’acqua salmastra, inclusa l’importanza degli stagni contrapposti agli habitats sotterranei per quanto riguarda l’esistenza e l’abbondanza della popolazione dei gamberetti stessi;
- Capire l’importanza ecologica dell’interazione con gli antagonisti e i predatori introdotti;
- Fare ricerche sulla storia dei suddetti antagonisti e predatori per sviluppare strategie di rimozione o controllo;
- Collaborare con l’Agenzia per la Protezione Ambientale per sviluppare alternative o metodologie accettabili, riguardo all’uso del “rotenone” ( insetticida e acaricida naturale, a largo spettro d’azione, estratto dalle radici di piante tropicali della famiglia delle leguminose) nella rimozione dei pesci introdotti.
-
Foto di alcuni bacini e pozze naturali dove vivono i gamberetti
L’intero articolo è stato scritto per AqaZero.it; foto dei legittimi proprietari; è vietata la riproduzione senza citare la fonte.